Ogni anno siamo costretti ad assistere a casi di intossicazione da monossido di carbonio – un gas altamente tossico -a causa di impianti vecchi, difettosi e mal curati.
La corretta manutenzione e la prova dei fumi sono l’unica garanzia per avere in casa uno strumento che genera calore e non un killer.
Lo scoppio della caldaia, la diffusione di monossido di carbonio nell’ambiente, l’esplosione delle canna fumaria sono i pericoli più evidenti, in alcuni casi addirittura mortali, che possono originarsi dal cattivo funzionamento di un impianto.
Le norme che impongono l’obbligo dei controlli sull’effettiva manutenzione sono, quindi, un’ulteriore garanzia di sicurezza.
Mantenere l’impianto di riscaldamento della propria abitazione sempre efficiente ed in regola è semplice.
Basta seguire le norme di gestione e manutenzione previste dalla legge per ridurre consumi e rischi in casa.
Vediamo di cosa si tratta
Per una corretta gestione dell’impianto:
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Occorre conoscere il periodo dell’anno durante il quale è consentito tenere in funzione gli impianti di riscaldamento ed il numero massimo di ore al giorno previste dalla legge. Tali limiti dipendono dal clima della località dove è ubicato l’edificio e dal tipo di impianto. Per conoscere limiti di orario e periodi della tua zona climatica rivolgiti al Comune di riferimento.
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Occorre mantenere una temperatura media degli ambienti non superiore a 20° C (con una tolleranza di 2° C)
Per una corretta manutenzione dell’impianto:
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Rivolgersi sempre ad una ditta abilitata (tecnico manutentore / installatore abilitato) per tutte le operazioni di controllo e manutenzione.
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Le associazioni di categoria e le Camere di commercio vi potranno fornire gli elenchi o comunque utili indicazioni in merito.
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Conservare tutta la documentazione relativa all’impianto termico di climatizzazione invernale o impianto di climatizzazione estiva
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Il libretto di climatizzazione estiva/invernale
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Dichiarazione di conformità: per impianti costruiti dopo il 13/03/90 oppure
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il documento equivalente (allegato F UNI 1073/1998) per impianti costruiti prima del 13/03/1990 oppure
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dichiarazione di rispondenza per impianti eseguiti prima del 27/03/2008 (entrata in vigore del D.M. 37/08) nel caso in cui la dichiarazione di conformità non sia stata prodotta o non sia più reperibile
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Copie delle dichiarazioni attestanti il controllo tecnico dell’impianto, che ti vengono consegnate a seguito dei controlli/manutenzione
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I Vantaggi di una corretta manutenzione
Per gli impianti autonomi (con potenza inferiore a 35 kW) la legge italiana individua nella persona che occupa l’alloggio (anche se non è il proprietario) il responsabile dell’impianto di riscaldamento. Spetta quindi a lui il compito di gestire correttamente l’impianto e provvedere, rivolgendosi a personale abilitato, alla manutenzione periodica. Chi non lo fa è responsabile per eventuali danni causati da malfunzionamenti ed incorre nelle sanzioni previste dalla legge.
Soltanto un impianto controllato da parte di personale abilitato e specializzato è sicuro. La verifica periodica dell’impianto non può quindi essere un’operazione improvvisata svolta autonomamente o ricorrendo a personale non abilitato. Il corretto controllo della caldaia ne ottimizza il funzionamento minimizzando la possibilità di incidenti e di immissione di scarichi pericolosi all’interno dell’ambiente domestico.
La caldaia è come la tua automobile. Le verifiche periodiche effettuate da personale specializzato la rendono affidabile ed efficiente garantendo migliori prestazioni e minori consumi di combustibile. Questo significa risparmiare in maniera significativa sui costi relativi al riscaldamento.
Ogni caldaia per funzionare ha bisogno di scaricare i fumi della combustione nell’ambiente esterno. Oltre ad altre sostanze inquinanti questi fumi contengono anidride carbonica, uno dei principali responsabili dell’effetto serra. Ridurre i consumi attraverso la corretta manutenzione della caldaia permette di bruciare meno combustibile (risorse naturali) e diminuire l’immissione in atmosfera dei fumi di scarico.
Con l’uso, all’interno della caldaia, possono generarsi dei depositi che ostacolano la trasmissione del calore all’acqua causando la dispersione del calore prodotto. Anche la cattiva regolazione del bruciatore può provocare fughe di calore . La manutenzione costante del generatore di calore può, da sola, garantire un risparmio in bolletta tra il 5% ed il 10%, limitando anche i costi per la sostituzione delle parti del generatore di calore soggette ad usura. Ciò significa : minori costi, perché gli impianti bruciano meno combustibile a parità di calore prodotto, e riduzione dell’inquinamento, perché si limita l’emissione in atmosfera dei gas responsabili dell’effetto serra.
L’efficienza di una caldaia viene quantificata con il rendimento di combustione, che rappresenta la percentuale dell’energia derivante dalla combustione trasferita al fluido termovettore. Se la nostra caldaia ha un rendimento, per esempio, dell’88%, vuol dire che per 1 euro speso per l’acquisto di combustibile, 0,88 centesimi di euro vengono sfruttati come calore utile e 0,12 centesimi finiscono in “fumo” nei gas di scarico. Una caldaia vecchia ed in cattivo stato di manutenzione, che, sempre per ipotesi, abbia un rendimento attorno al 75%, sprecherà in atmosfera, inquinando più del necessario l’aria che respiriamo, più di 0,25 centesimi dell’euro speso.
Consigli Utili
Ridurre la temperatura di casa di solo 1° C può evitare l’emissione di circa 300 kg di CO2 per abitazione ogni anno.
Programmando il termostato di casa in modo da abbassare la temperatura di notte o quando non si è in casa si risparmia circa 440 kg di CO2 per abitazione ogni anno.
Questo risultato è basato sul calcolo che il riscaldamento, oltre ad essere responsabile del 14% circa del totale delle emissioni europee di gas e effetto serra, è anche responsabile del 70% del consumo energetico dei privati cittadini e del 70% delle emissioni di gas ad effetto serra dovute ai consumi privati (imputabili al riscaldamento).
E’ stato quindi calcolato che si risparmia il 7,5% (media tra 5 e 10 %) di energia per ogni grado centigrado di temperatura in meno.
Un buon isolamento dell’abitazione permette di evitare il rilascio in atmosfera di 630 kg di CO2 per abitazione ogni anno.
Si calcola che un’abitazione media in Europa consumi 10.000 kWh/anno per il riscaldamento; le emissioni di CO2 dovute al riscaldamento sono pari a 250 g/kWh.
Un migliore isolamento di tetti, pareti e pavimenti può portare ad un risparmio energetico del 50%, ma ricorrendo alle migliori tecnologie disponibili si può arrivare al 90%.
Con poca spesa si possono installare le valvole termostatiche sui termosifoni: ciò permette di regolare la temperatura ideale in ogni stanza della casa.
Le valvole termostatiche regolano automaticamente il flusso dell’acqua calda in base alla temperatura scelta, deviandola nelle stanze più fredde o diminuendo il consumo complessivo.