Questa piccola, ma significativa porzione di territorio umbro, non esisteva così come la si può osservare oggi fino al 1960 quando la realizzazione di uno sbarramento sul Tevere all'altezza di Alviano, non permise il formarsi di un invaso caratterizzato da acque basse, paludi, acquitrini che si estende per circa 900 ettari.

Nel volgere di pochi anni dalla sua formazione il sito fu colonizzato da una vegetazione spontanea tipica degli ambienti umidi (macereti, marcite, boschi igrofili), richiamando migliaia di uccelli migratori. Alla fine degli anni '70, grazie alle "battaglie" degli ambientalisti, l'area fu esclusa dal prelievo venatorio e fu oggetto di numerose iniziative che nel corso del tempo trasformarono il sito in una area protetta, gestita dal WWF Italia. 
È in questo ambiente che si è voluto realizzare un piccolo spazio dove la presenza di alcune piante di varietà locali da frutto costituisse il "pretesto" per parlare di Agricoltura, Biodiversità, Paesaggi rurali, Civiltà contadina. Il frutteto è stato inserito in una parte dell'Oasi dove si sta predisponendo un nuovo sentiero natura, ampliando l'offerta che il sito propone ai suoi visitatori. Il frutteto è corredato da un pannello didattico e l'area è stata attrezzata dal personale dell'Oasi con dei tavoli e delle sedute per poter accogliere i visitatori e svolgervi lezioni all'aperto.

Le varietà che vi sono ospitate sono un esempio di quelle che è stato possibile riscoprire nell'intero territorio regionale nel corso di un decennio di ricerche. Molte di queste sono esemplari che sono stati ritrovati proprio nell'area dei comuni limitrofi all'Oasi (Alviano, Guardea e Montecchio), nei quali è ancora possibile osservare scorci di un paesaggio antico: prova ne siano gli esemplari monumentali di alberi da frutto ed i piccoli appezzamenti di vite maritata che ancora costellano il territorio agricolo in diversi punti.

Link
http://www.wwf.it/alviano.nt 
http://www.comunedialviano.it/citta/CosaVisitare.asp?1=1&IdItem=19